Nel 2004, pochi mesi dopo l’apertura al pubblico del nuovo Parco della Biodiversità, si pensò subito che il Parco dovesse essere destinato non soltanto a bambini, anziani e sportivi, ma anche a tanti giovani che trovano nella cultura urbana e nella street art un modello di vita e una nuova maniera di vivere gli spazi della città e l’arte. Venne così organizzata una jam artistica e musicale che impegnò per quattro giorni gruppi provenienti da tutto il paese in produzioni musicali e graffitisti di fama che, fianco a fianco, lavorarono su un grande muro che ancora oggi è una dele tante attrazioni del Parco.
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