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“Lamezia Europa”/ i consiglieri di maggioranza rispondono a Battaglia e Gallello: l’amministrazione Abramo non tiene in piedi carrozzoni solo per salvare le poltrone/ massima attenzione allo  sviluppo del lametino, senza che questo voglia dire sperpero di denaro pubblico

 

“Chiarire i fatti e mettere in evidenze le inesattezze che dipingono una realtà che non è quella vera, è assolutamente doveroso”.

Il vicepresidente della Provincia Antonio Montuoro e i consiglieri Filippo Mancuso, Arena Baldassarre, Luigi Levato, Giuseppe Pisano, Fernando Sinopoli, Ezio Praticò e Nicola Azzarito Cannella hanno stigmatizzato come “inopportuna” la presa di posizione dei loro colleghi, Marziale Battaglia e Gregorio Gallello, a proposito della società Lamezia Europa.

“Non possiamo non partire da un dato – hanno spiegato i consiglieri -, che riguarda la convocazione che il presidente Abramo ha rivolto a tutti noi per discutere della situazione in cui versa la “Lamezia Europa” e per condividere l’opportunità di inviare una lettera al consiglio di amministrazione della stessa in cui si chiedeva di essere messi a conoscenza del piano industriale. Fra i presenti, vi era proprio uno dei due firmatari della nota che contesta le decisione del presidente, Gregorio Gallello, che a nessuno di noi ha dato l’impressione di non essere d’accordo su quanto espresso nel corso della riunione o, semmai fosse stato in disaccordo, dobbiamo credere che abbia voluto tenerselo per sé. Ma non è questo lo spirito con cui si dovrebbe prendere parte a una riunione, tutt’altro. Avremmo preferito conoscere in quella sede, e non grazie alla stampa, eventuali posizioni diverse dalle nostre”.

“Fatta questa premessa, non proprio irrilevante, entrando di più nel merito della questione – hanno proseguito -, il presidente Abramo ha chiesto alla società di conoscere il piano industriale per capire se vi sia e quale sia la strategia che consentirà alla stessa di uscire dalla crisi in cui versa. Nel caso in cui non ce lo fornissero o lo stesso non illustrasse delle azioni che realisticamente potrebbero invertire il trend negativo, l’Amministrazione provinciale non sarebbe per nulla intenzionata a tenere in piedi carrozzoni solo per salvare le poltrone, con l’unica conseguenza di sperperare denaro pubblico. Resta sottinteso, e ci teniamo a specificarlo, che non ricapitalizzare non vuol dire mettere in liquidazione la società, cosa che deve essere chiesta dalla maggioranza dei soci”.

“Come abbiamo più volte ribadito – hanno spiegato i consiglieri -, l’area del Lametino, così come tutte le zone ricadenti nel nostro territorio, ha la nostra massima attenzione e discuteremo nelle sedi opportune, chiedendo presto un incontro alla Regione Calabria, le idee e i progetti che potrebbero consentirne un reale sviluppo”.

“La luce che intravedono i colleghi di Area civica per una possibile salvezza della società – hanno concluso –, è un piano di vendita delle aree che, a detta loro, potrebbe portare a un pareggio di bilancio oltre che a un abbattimento dei costi gestionali. Senza peccare di presunzione, ci teniamo a ribadire che giungere a un pareggio di bilancio grazie a dei ricavi straordinari è l’errore più grave che si possa commettere proprio per la temporaneità del beneficio. Un ultimo appunto vorremmo muoverlo all’amico Marziale. Ci sorprende, anche se non è mai tardi per porre rimedio ai propri errori, che nei quattro anni precedenti, in cui la sua maggioranza ha guidato l’Ente provinciale, non sono mai stati portati all’attenzione del Consiglio piani strategici relativi alla società in questione, ma neanche sono stati mai illustrati particolari benefici che tale società ha prodotto per l’Amministrazione. Lo giustifichiamo ritenendo possibile che il suo passaggio tra le file dell’opposizione abbia riacceso un interesse verso la “Lamezia Europa” prima sopito, se non del tutto assente”.

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